Ingredienti per una comunicazione digitale efficace

Hai ideato una nuova strategia per la tua azienda o hai inventato un prodotto ma non sai come fare per fare una buona comunicazione digitale? Ecco per te i 3 ingredienti per una comunicazione digitale efficace

Sito web

Il sito web è oggi una vetrina per ogni tipo di attività. L’utente visita l’azienda dal cellulare o dal PC di casa, guarda i contenuti e seleziona il prodotto o il servizio che vuole acquistare. Una volta che ha trovato tutte le informazioni, si reca in negozio o chiama per ordinare.

Il sito web dovrà quindi essere bello da vedere, riuscire a catturare l’attenzione degli utenti e soprattutto dovrà essere semplice da navigare. Per presentarti sul web occorre fare un sito creativo, colorato, che permetta interazioni con gli utenti e ricco di articoli che descrivono al meglio i tuoi prodotti e servizi, con immagini  sempre aggiornate e curate nel dettaglio. Le informazioni di contatto e la posizione del negozio dovranno essere chiare, altrimenti gli utenti saranno confusi e avranno una percezione negativa della tua azienda.

Per fare un buon sito web pensa e rifletti su quello che vuoi comunicare e poi inizia a lavorare per esporre al meglio le tue idee sul web.

Posizionamento

Un sito web ricco di informazioni, bello graficamente, dinamico e interattivo non basta per aumentare la propria visibilità: necessita un ottimo posizionamento sui motori di ricerca. Per posizionare il sito sul web occorre fare delle azioni di SEO e di content marketing.

Scegli attentamente i tuoi contenuti e differenziati dagli altri. Spesso i contenuti sembrano essere tutti uguali, asettici e poco coinvolgenti. Fino a qualche tempo fa questo stile comunicativo era efficace per descrivere l’azienda, ma oggi gli utenti cercano contenuti d’impatto, chiari e coinvolgenti. I contenuti più attrattivi sono quelli che generano più click e aiutano il sito a scalare le posizioni per diventare primi sui motori di ricerca. Le attività di SEO sono molteplici e complesse,quindi bisogna pensare con originalità alla SEO e al modo di ottenere click: questo è un settore fondamentale per mettere in evidenza il sito web e differenziarlo dai competitors.

Social Media

I Social Media sono sicuramente i mezzi di diffusione e condivisione più efficaci sul web. Il tuo sito, le tue idee, i tuoi prodotti vengono lanciati nella rete, ma attenzione a come ti presenti sui Social. Utilizza termini semplici e comprensibili per tutti, pubblica foto e immagini non solo dei prodotti, ma anche di attività quotidiane della tua azienda o eventi di settore, così da coinvolgere i tuoi utenti. Parla con il tuo pubblico e cerca di raggiungere il maggior numero di condivisioni, così da creare interazione con esso. Infine, rispondi ai tuoi followers e non lasciare la pagina vuota: non curandoti di questi dettagli genererai una cattiva reputazione.

Fare un sito web e creare una comunicazione digitale non è un lavoro semplice e immediato, occorre fare uno studio di settore e pianificare dettagliatamente tutte le attività. Teoricamente chiunque potrà fare un sito web, ma nella maggior parte dei casi i “siti fai da te” sono quelli che avranno molti problemi legati alla creatività, alla grafica o al posizionamento. Rivolgiti ai consulenti del nuovo modello di marketing per pianificare e lanciare la tua comunicazione in modo efficace!

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Come e cosa comunicare sul web

Comunicare ed essere presenti sul digital è fondamentale per farsi conoscere e per mettere in evidenza i propri servizi o prodotti. Fino a qualche tempo fa era sufficiente fare un sito web ma oggi, affidare la visibilità al “cugino” può diventare un grande errore perché la maggior parte delle persone fanno riferimento al web per recuperare informazioni su attività, servizi e prodotti.

Tutte le aziende possono essere sul web ma quali sono i migliori canali di comunicazione? Prima di fare qualsiasi passo occorre studiare le potenzialità dell’attività e soprattutto capire cosa e a chi rivolgersi. Di seguito vi diamo alcuni importanti consigli.

Mezzo di comunicazione

I mezzi di comunicazione sono il nostro “vestito”. Il sito web è fondamentale perché ci permette di raccontare di noi, dei nostri prodotti o servizi, del team di lavoro e delle nostre peculiarità. Esistono diversi tipi di siti web, a seconda delle vostre attività è consigliato un sito vetrina, un onepage, o un ecommerce. Ad esempio, un dentista raramente sceglierà un ecommerce, sarebbe come vestirsi per andare ad una festa punk e ritrovarsi ad un party stile anni ’50. Fino a qualche tempo fa si escludevano i siti per gli Smartphone, oggi invece non avere un sito per il Mobile è sbagliato perché la maggior parte delle persone ricerca informazioni e attività direttamente dal telefono per comodità.

Un capitolo a parte è quello dei social media. Si ha la tendenza ad aprire pagine su Facebook per parlare non solo dell’azienda ma condividere attività di amici, i post del “buongiornissimo kaffeee!!!1!”, video di animali carini o bambini, oppure utilizzare Linkedin per parlare con amici. Questi sono solo alcuni esempi errati di comunicazione digitale. Prima di parlare sui social occorre fare un’analisi e capire a chi mi rivolgo, cosa voglio dire, perché. Aziende che si occupano di particolari mercati di nicchia, come produttori di componenti meccaniche non avranno molto da raccontare su Facebook ma probabilmente utilizzeranno Linkedin per cercare partner, pubblicare novità e dare news su fiere o eventi di settore, un’estetista o un fioraio invece utilizzerà moltissimo Instagram, Pinterest o Facebook perché potrà condividere immagini belle e colorate e perché i servizi e prodotti sono “per tutti”. Il nostro consiglio è di pensare e di affidarsi a specialisti per elaborare un piano di comunicazione efficace.

 Linguaggio e comportamento

Parlare a tutti per farsi capire da tutti, se riuscite a fare questo allora avrete utilizzato un buon linguaggio. Così come nel linguaggio verbale, anche quello digitale ha una sua struttura, vi sconsigliamo di utilizzare il maiuscolo perché non state urlando ma state confrontandovi con gli altri in rete. I poke, le emoji rappresentano la nostra comunicazione non verbale, non abusatene o potreste dare fastidio. Noi vi consigliamo sempre di utilizzare correttamente la grammatica e la sintassi perché state scrivendo della vostra azienda e state raccontando delle vostre attività. Ricordatevi di rispettare la netiquette ma soprattutto di leggere le regole dei gruppi o dei social altrimenti potreste essere bannati.

I consigli che vi abbiamo dato oggi potranno sicuramente essere utili durante le vostre attività quotidiane ma prima di commettere errori vi consigliamo sempre di parlare delle vostre idee con degli esperti nel settore digitale e di chiedere una consulenza gratuita sul nuovo modello di marketing.

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Internet boom: impatti sull’azienda e sulle strategie di business

Dalla fine degli anni ’90 si è assistito ad un autentico boom del mondo web, anche grazie alla stampa entusiasta, allo sviluppo di progetti di e-business anche in ambito accademico, all’incentivo dei consumatori e al mondo finanziario favorevole.
Sebbene vi sia stato un momento di bust nei primi anni del 2000 a causa della bolla speculativa legata alla rete e alle tecnologie digitali, Internet oggi è nuovamente oggetto di una rapida crescita: si pensi che, secondo il Wall Street Journal, tra le prime società quotate nel 2010 compaiono perlopiù brand connessi al mondo high tech.
Ad oggi nel mondo vi sono oltre 2 miliardi di utenti, il 26% dell’intera umanità; ¾ dei quali situati nel mondo occidentale. Questo significa che, a partire dagli anni 2000, si è assistito ad una crescita del 400% nell’utilizzo di Internet!
In Italia 32,9 milioni hanno una connessione ad Internet, 24,7 sono attivi mensilmente e 12,2 milioni sono online ogni giorno. Inoltre, sono in costante crescita gli accessi mobile: 5,3 milioni di utenti, l’11% della popolazione, accedono da device mobili.

connessione-internet-utenti

Questo consente, da un lato, di essere always on, rimanendo costantemente aggiornati e potendo accedere in ogni momento della giornata e, dall’altro, di poter sfruttare le georeferenziazioni per finalità di CRM.
Diventa così possibile incrementare la selettività del messaggio e la coerenza dello stesso rispetto al cliente. Non ci si limita più ad inviare il messaggio giusto al cliente giusto, bensì, tramite la geolocalizzazione, di possono considerare anche il posto giusto ed il momento giusto.
Il web, tuttavia, ha avuto notevoli impatti sul mondo del lavoro, a partire, ad esempio, dalla nascita del professional social network: in questi ambienti il valore è creato dagli utenti stessi e diventa legato alla digital reputation, si basa sulla raccomandazione e sugli endorsements di altri individui.
Anche la stessa organizzazione del lavoro ha subito profondi mutamenti: dalla condivisione Intranet della conoscenza e del know how anche implicito al lavoro in remoto; dalla comunicazione in tempo reale alla collaborazione interfunzionale su scala globale. Inoltre, la struttura organizzativa non è più basata sul tipico organigramma: la tecnologia taglia trasversalmente i livelli gerarchici creando un ampio reticolato.
I dipendenti talvolta sono anche identificati sulla base della loro attività online (wikis, blogs, bookmarks) e, dal momento che l’immagine del dipendente è strettamente connessa a quella dell’organizzazione, molte aziende diffondono le social computing guidelines, volte a moderare il comportamento dei collaboratori online.
In merito alle strategie di business, il cambiamento si articola essenzialmente attraverso due macrovariabili: il tempo e lo spazio. Il tempo scopre una maggiore rapidità nella propagazione delle innovazioni incrementali e radicali e lo spazio è denotato da una maggiore modularità e si apre a configurazioni di business innovative. Con il fenomeno della socializzazione e specializzazione nasce il crowd sourcing: si sviluppano internamente alcune funzioni nelle quali si è esperti, esternalizzando le altre ad una molteplicità di soggetti esterni specializzati. In questo modo si incrementano i gradi di libertà nella configurazione di business già esistenti (nuove modalità di vendita, acquisto, outsourcing e connessione) e di business innovativi (aggregazione della domanda, nuovi intermediari, configurazione del prodotto da parte del consumatore.
Da seller centric, l’azienda diventa customer centric, prediligendo le conoscenze e le competenze alle risorse fisiche. La sperimentazione e l’apprendimento prendono il posto dei precedenti processi di pianificazione e controllo, abbandonando la strategia firm focused e prediligendone una network focused.

network-focused
Internet boom: una rivoluzione nel mondo del business.

 

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Moda e abbigliamento: come fare breccia nel consumatore

Come si fa comunicazione nel mondo della moda? Per definire la strategia ottimale nel settore dell’abbigliamento, bisogna comprendere le particolarità del prodotto.

Risulta infatti possibile classificare diversi prodotti secondo una variabile cruciale: la possibilità di giudicarne più o meno facilmente la qualità attraverso il web.

In questo modo, è possibile distinguere tra i prodotti commodity (la cui qualità è interamente definita dalla descrizione fornita dal sito web e quindi, le variabili di interesse per il consumatore sono esclusivamente la disponibilità ed il prezzo); i prodotti quasi commodity (beni altamente differenziati, dove la qualità è quasi interamente valutabile attraverso la descrizione fornita online); i prodotti look and feel (beni soggettivamente diversi, in cui la differenziazione varia a seconda della specifica categoria di prodotto); i prodotti look and feel a qualità variabile (beni oggettivamente diversi, per i quali è impossibile valutare la qualità basandosi esclusivamente sulla descrizione fornita online).

moda-e-abbigliamento

Il settore della moda appartiene pertanto alla macrocategoria dei beni look and feel. Per questi prodotti il consumatore desidera poter vedere e toccare il prodotto individualmente, per poterne valutare la qualità. In questo senso, diventa necessario trasferire il livello di esperienzialità fisica, sperimentabile nei normali stores fisici, ad un livello differente: l’esperienza sociale, la condivisione e l’interazione. Molteplici siti web si sono dotati di forum dedicati allo scambio di consigli, alla votazione degli outfit e alla socializzazione, al fine di ridurre il gap dovuto alla mancata possibilità di interagire direttamente con il prodotto. Alternativamente, è opportuno fare leva sul proprio brand, rafforzare la propria immagine, in modo da generare fiducia nell’utente e spingerlo all’acquisto. Gli investimenti d’immagine possono essere veicolati attraverso i bloggers, effettuando attività del già citato evangelism marketing ma anche attraverso virtual try on e tecnologie 3D, che possano rendere al meglio l’immagine del prodotto (Nike, ad esempio, ha adottato questa strategia). Inoltre, può risultare estremamente utile dotarsi di POPITT (point of presence in the territory), che affianchino lo store online: così i consumatori sono consapevoli di poter contare su un luogo fisico, che può servire da interfaccia all’atelier virtuale per qualsiasi inconveniente.

Infine, un’ulteriore possibilità è la definizione di partnership con i complementors: il distributore potrà così far leva sui prodotti branded riducendo il rischio percepito dai consumatori.

In questo senso, l’azienda Bruno Carlo, con un’eccellenza artigianale italiana, specializzata nella produzione di guanti ed accessori moda, ha voluto creare uno store online dopo aver definito una rete molto solida di associazioni positive con il proprio brand: tendenza, stile, ricerca del design, made in Italy, interazione e socialità. L’azienda è infatti riuscita a compiere un autentico riposizionamento d’immagine sul mercato italiano ed internazionale, nei confronti del consumatore finale e dei rivenditori.

Bruno Carlo ha innanzitutto operato un restyling del proprio marchio, dell’immagine coordinata e del packaging dei prodotti; ha realizzato un nuovo sito web e aperto account aziendali su Facebook, Twitter e Pinterest. Per il lancio della collezione 2013 ha ideato un mood creativo, dedicato alle fiere di settore e ha inviato comunicati stampa alle riviste di moda e alle fashion bloggers.

 

Moda: la dea dell’immagine e dell’apparenza, oggetto di emozione e coinvolgimento.

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