E-commerce: come incrementare gli accessi

Essere dotati di un sito di e-commerce creativo, caratterizzato da una grafica impeccabile e in grado di offrire prodotti di qualità a prezzi ridotti è una condizione necessaria, ma non sufficiente per riuscire ad avere successo online.
Anche se l’azienda opera in un settore a scarsa competitività, è fondamentale riuscire a farsi conoscere al fine di rendere visibile il proprio sistema di offerta.
Se nessuno visiterà il sito, sarà impossibile riuscire a vendere: per questo motivo, il primo passo necessario è l’aumento del traffico.
Per incrementare gli accessi al sito è necessario investire in attività di SEO per migliorare il posizionamento nei risultati organici forniti dai motori di ricerca e, eventualmente, servirsi del keyword advertising per garantirsi la presenza anche nei risultati a pagamento.
Accanto alla grafica, alla funzionalità e all’idea creativa del sito, diventa fondamentale rivolgersi ad esperti SEO in grado di migliorare fin da subito la rintracciabilità del sito o di utilizzare al meglio alcuni plug in integrati ad alcune piattaforme.
Attraverso questi passaggi è senz’altro possibile aumentare le Impression: le persone chiaramente conosceranno il negozio e assumeranno la consapevolezza dell’esistenza dello stesso, ma l’acquisto non sarà necessariamente un passaggio scontato.
Considerare le visite come un dato del tutto avulso da altri parametri non conduce ad alcun risultato previsionale. Accanto al CTR, vale a dire al rapporto tra click e Impressions, e al Conversion Rate, rapporto tra acquisti e click, è opportuno considerare anche la percentuale di rimbalzo (ossia il numero di visite che non si spingono oltre alla homepage del sito). Un’elevata frequenza di rimbalzo potrebbe essere imputabile al fatto che gli utenti riescono a rintracciare tutte le informazioni di cui necessitano nella prima pagina che visitano oppure, in una prospettiva meno rosea, potrebbe essere dovuta a problemi di funzionalità, interazione o progettazione del sito. Per migliorare tale valore è necessario ottimizzare le pagine in modo tale che possano risultare maggiormente coerenti con i termini di ricerca che conducono al sito, migliorare il layout e la chiarezza dei contenuti.
Inoltre, diventa altrettanto fondamentale monitorare le page views, il tempo di permanenza su ciascuna pagina, i percorsi di uscita più frequenti e i percorsi di provenienza più diffusi, in modo tale da comprendere quali siano i siti che possano incrementare il traffico al sito.
Sono essenzialmente 3 i passi da compiere per aumentare il successo del proprio business:

successo-business

Attrarre più visitatori permette di aumentare la probabilità di vendita. Se, infatti, consideriamo il Conversion Rate come un dato fisso, ad esempio pari al 30%, questo significa che ogni 100 visite, realizzeremo 30 acquisti. Incrementare le visite, portandole a 200, permetterebbe di raddoppiare le vendite, da 30 a 60 (30%x200). Per realizzare questo obiettivo è necessario sostenere un ineludibile investimento: campagne di pay per click o display, promozioni sui social media, banner, e-mail marketing e posizionamento sui motori.
Migliorare il conversion rate, a parità di numero di visite, permette di incrementare il rapporto tra vendite e utenti che navigano sul sito. Un CNV rate del 20% permette di comprendere che ogni 100 utenti, 20 acquistano. Se il CNV rate sale al 40%, pur avendo sempre lo stesso numero di visitatori, saranno 40 coloro che effettueranno l’acquisto e non più soltanto 20.
Le ragioni che possono causare una riduzione del conversion rate sono dovute alle interruzioni del processo di acquisto in corso, soprattutto nel momento in cui questo risulti eccessivamente dispendioso in termini di tempo. Acquistare deve essere semplice ed immediato e deve richiedere il minor numero possibile di click. Più l’acquisto richiede tempo, più aumenterà la probabilità che lo stesso non venga portato a termine a causa di qualsiasi potenziale distrattore.
Infine, per aumentare il margine delle vendite è possibile seguire due strade: l’up selling e il cross selling.
In questo modo da un margine dato, sarà possibile ottenere un incremento dello stesso per ogni consumatore. Se prima ogni acquirente permetteva di conseguire un margine di 10, sarà possibile giungere ad un margine di 12 grazie a queste attività.
L’up selling consiste nel persuadere il cliente ad acquistare un prodotto di gamma superiore rispetto a quello che è abituato ad acquistare, ad esempio convincere chi acquista un Galaxy Mini ad acquistare un Galaxy S3. Perché questa operazione sia efficace, tuttavia, è necessario analizzare attentamente i dati relativi al singolo cliente (quantità di prodotto acquistata; marginalità di prodotto; livello di sostituibilità e posizionamento del brand) in modo tale da garantirgli di soddisfare lo stesso bisogno con un prodotto maggiormente performante, assicurando un ritorno superiore all’azienda.
Il cross selling, invece, consiste nel mettere a disposizione prodotti o servizi correlati all’offerta iniziale, in modo da renderla più completa. Per compiere tale operazione è necessario conoscere a fondo i propri prodotti per riuscire a valorizzarli al meglio, preparando pacchetti flessibili e appetibili.

e-commerce
Spesso la chiave di un negozio di successo è proprio la vetrina.

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