Breve decalogo dei Social Media

I social networks costituiscono una parte integrante della strategia implementata attraverso al Nuovo Modello di Marketing®: l’utente web 2.0 e in special modo il nativo digitale, diventa membro di una comunità e può ingrandire la propria cerchia di contatti, instaurando relazioni che generano appartenenza e identità. Il corretto utilizzo dei social può risultare estremamente utile alle imprese per fare business: questi canali consentono infatti di mettere in contatto l’azienda con l’utente-consumatore, eliminando le distanze ed abbattendo le barriere alla comunicazione, e di aumentare gli accessi al sito web.

socialmedia merketing

Attraverso i social tuttavia, un’azienda non deve vendere ma instaurare una relazione con l’utente o potenziale cliente attraverso contenuti emozionali. Se l’utente sarà colpito da ciò che viene condiviso nei canali social, sarà infatti lui stesso a rintracciare i contenuti commerciali dell’azienda.

Per comprendere come comunicare all’interno di ciascun canale, è necessario anzitutto operare un’attenta analisi al fine di comprenderne a fondo le caratteristiche e le peculiarità.

Facebook è il social network più versatile e più conosciuto al mondo; può essere definito un megafono nelle mani dei diversi utenti, proprio perché, diversamente dai mass media tradizionali, permette alle persone di interagire ed esprimere il proprio pensiero. Sono oltre 21 milioni gli italiani che usano FB, circa il 36% della popolazione complessiva ed il 71% degli utenti online.

Attraverso Facebook si parla con le persone e non alle persone: bisogna entrare in contatto con i clienti potenziali, al fine di creare un fan club e di instaurare un rapporto di fiducia attraverso il dialogo.

La pagina aziendale Facebook diventa un punto di forza della strategia di marketing perché consentirà di sviluppare attività di e-Customer Relationship Management e di fidelizzare il cliente.

Twitter è un servizio gratuito di microblogging che fornisce agli utenti una pagina aggiornabile, tramite messaggi di testo con una lunghezza massima di 140 caratteri e permette di scambiare contenuti in modo informale e diretto con diverse persone. L’interesse si focalizza sui post che viaggiano da persona a persona, in modo estremamente semplice e veloce, creando uno scambio di tweet per diffondere rapidamente notizie e contenuti.

Youtube è un sito web che consente la condivisione e la visualizzazione di contenuti video. Secondo recenti indagini statistiche, risulta il terzo sito web più visitato al mondo, dopo Google e Facebook e funge anche da vero e proprio motore di ricerca. La maggior parte dei contenuti viene caricata direttamente dai singoli utenti, che gestiscono un canale personale.

Pinterest è un Social network ancora scarsamente diffuso in Italia, dedicato alla condivisione di immagini di alta qualità e basato sull’obiettivo di creare una bacheca virtuale, al suo interno gli utenti possono creare e gestire raccolte di immagini relative ai loro interessi.

LinkedIn è un servizio web gratuito, impiegato principalmente per lo sviluppo di contatti professionali. L’obiettivo primario è quello di permettere agli utenti registrati di definire una lista di persone conosciute e ritenute affidabili in ambito lavorativo. I diversi membri della lista sono definiti connessioni. La rete di contatti a disposizione dell’utente è costituita dall’insieme di connessioni dirette, dalle connessioni delle sue connessioni (2° grado) e dalle connessioni delle connessioni di 2° grado (3° grado). In tal modo diventa possibile trovare offerte di lavoro, opportunità di business o di partnership con altri membri del proprio network, pubblicare offerte e ricercare candidati, leggere i profili dei reclutatori e verificare la possibilità di mettersi in contatto diretto con loro.

Ad ogni modo, è necessario utilizzare i Social in modo coerente con le specifiche funzioni, siano esse di pubblicazione di contenuti (Publish), di condivisione (Share) o di creazione di una rete di contatti (Network).

elenco canali social

Inoltre, è necessario valutare altre due ulteriori variabili nel processo di scelta del canale Social ottimale: la rapidità di condivisione (sharing index) e l’area di riferimento del proprio business (B2B o B2C).

social media mkt

Ogni piede ha la sua scarpa; ogni azienda ha la sua strategia social mirata.

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Dal web 1.0 al web 2.0: i New Media

La società cambia. Le esigenze cambiano con il tempo. Cambiano i programmi tv. E il web che fa? Si trasforma. Il web 2.0 è un’evoluzione inevitabile del tanto caro web 1.0, un web statico, fermo, creato per essere solo consultato e non vissuto direttamente dagli utenti. Il web 2.0 è un processo prestabilito, perchè oggi essere “sul web” vuol dire agire, interagire, compiere delle azioni.

Web-2.0Lo sviluppo delle nuove tecnologie digitali ha permesso di creare piattaforme più funzionali e maggiormente adatte alla fruizione da parte dell’utente, ampliando la penetrazione della rete anche attraverso la molteplicità di devices mobili aventi accesso ad Internet.

 

Il web 2.0 conferisce agli utenti, desiderosi di condividere emozioni, affetti e sogni, un ruolo da protagonisti: il consumatore non vuole più limitarsi ad essere un destinatario passivo di informazioni che promanano dall’impresa, ma assume un ruolo fortemente attivo (customer empowerment). Ogni utente, infatti, diventa in grado di ricercare autonomamente le informazioni di cui necessita (self inform); di comparare i diversi siti web al fine di selezionare il fornitore che offre le condizioni più vantaggiose (self compare); di decidere in quali blog e forum partecipare attivamente (self organize); di scambiare consigli e suggerimenti con gli altri internauti attraverso una comunicazione peer-to-peer (self advice); di valutare l’affidabilità di ciascun rivenditore (self police) anche attraverso le recensioni fornite da altri utenti (self feedback).

In tale contesto, le informazioni e i contenuti (perlopiù creati direttamente dagli utenti, User Generated Contents) si diffondono in modo estremamente rapido e capillare (viral marketing) e sfuggono al controllo puntuale da parte dell’azienda. Inoltre, a seguito del fenomeno della socializzazione e spettacolarizzazione, la singola lamentela può trasformarsi in un’autentica istanza collettiva, condivisa da una pluralità di utenti e non più ignorabile da parte dell’impresa. Questo fenomeno è amplificato proprio dalla diffusione dei social networks, in grado di sviluppare la comunicazione orizzontale tra gli utenti.

Appare così evidente la necessità di trasformare la potenziale minaccia in opportunità, di convertire il customer empowerment in customer engagement: i consumatori devono essere direttamente coinvolti nei processi di promozione e innovazione, diventando i best advocates ingaggiati dall’azienda in qualità di “evangelisti” (evangelism marketing). A tal riguardo, è consigliabile monitorare i blog afferenti il proprio settore poiché gli autori sono in grado di influire profondamente sui lettori, facilmente condizionabili da un messaggio emozionale mirato.

Risulta altresì necessario che l’azienda riesca a dotarsi di un sito web ottimizzato tramite attività di SEO (affinché si posizioni tra i primi risultati della ricerca organica e sia facilmente rintracciabile da parte degli utenti) e promosso attraverso campagne di SEM (keyword advertising: forme promozionali sviluppare attraverso parole chiave ed annunci sponsorizzati associati al sito): soltanto in questo modo sarà possibile raggiungere i potenziali clienti.

Inoltre, è fortemente consigliato l’utilizzo di software di analisi degli accessi al sito, quale Google Analytics, per ottenere informazioni preziose sugli utenti: area geografica di provenienza, piattaforma di accesso, device utilizzato e status (nuovo utente, utente abituale, etc…). I dati raccolti consentono di comprendere se le iniziative di marketing adottate risultano di successo, oppure, se necessitano di un adattamento a nuove esigenze di mercato emergenti.

Pertanto, una strategia vincente deve irradiarsi attraverso le 3C del WebMarketing: Content (focus sui contenuti, sulla profondità e ampiezza delle informazioni e sull’enterteinment); Community (interazione con gli utenti, presidio dei social media, blog, e-mail marketing purchè risulti permission based, in modo tale da non scadere nel fenomeno dello spam, e in grado di suscitare effetti virali) e Commerce (piattaforme digitali che consentono di acquistare online i prodotti offerti).

Idea Creativa

L’idea creativa è la dinamite in grado di mixare le 3C in modo esplosivo.

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