Tecnologia immersiva e AI bussano alle porte del giornalismo.

I mondo del giornalismo e dell’editoria stanno cambiando radicalmente grazie alla dirompente intelligenza artificiale, AI, e la tecnologia immersiva a 360 gradi.

Il modo di comunicare un fatto si è modificato radicalmente nel corso degli anni: sono cambiate le abitudini delle persone, i mezzi di comunicazione, le distanze. Pensiamo al passato ‘900, le persone si scambiavano fatti e informazioni quando si incontravano per strada o nei negozi e leggevano notizie dalle veline. L’avvento della radio e poi della TV hanno velocizzato la diffusione delle informazioni e hanno ampliato le distanze, infine interne e i social media hanno da una parte penalizzato la comunicazione fisica tra persone avvantaggiando le reti social sul web, la comunicazione non ha più una barriera spaziale e la diffusione della news è pressoché immediata. Ad esempio, oggi in pochissimo tempo possiamo scoprire la notizia di un attentato avvenuto dall’altra parte del mondo digitando sul web o leggendo le notizie da Facebook o Twitter, oppure ci basta avere Skype o Facebook per avere notizie di un amico o parente che per lavoro o vacanza è lontano da noi. E le nostre abitudini sono cambiate, oggi siamo molto più sensibili ai fatti, ad esempio siamo colpiti da un evento che accade in America o Siria mentre prima non eravamo nemmeno a conoscenza di quello che accadeva fuori dalla nostra Regione o dall’Italia.

A partire dagli anni ’40 ad oggi sono stati effettuati moltissimi studi sulla veicolazione di una notizia, il modello matematico di Shannon e Weaver è quello più semplice ma che racchiude ancora oggi i punti focali di una comunicazione corretta mentre oggi i modelli sono molto più articolati, vengono inclusi codifiche e decodifiche, lingue e linguaggi, background culturali, approcci al digital e molto altro ancora.

Modello matematico Shannon-Weaver

L’innovazione delle tecnologie ha mutato radicalmente le abitudini delle persone e la diffusione del messaggio.

L’intelligenza artificiale AI e la tecnologia a 360 gradi immersiva hanno portato un grandissimo miglioramento nel modo di comunicare un fatto nelle redazioni giornalistiche.

Le ultime gopro, le camere a 360 gradi e i droni permettono al giornalista di realizzare un servizio molto più dettagliato e ricco di approfondimenti regalando allo spettatore emozioni uniche. Pensiamo ai servizi legati alla cultura e alla natura. Con un drone a 360 gradi, un reporter può riprendere la quotidianità degli animali senza disturbarli riuscendo a cogliere anche dei momenti unici come cuccioli che giocano o il corteggiamento.

I video a 360 gradi permettono di far conoscere il modo di lavorare degli articolisti all’interno di una redazione o gli archivi storici.

L’Intelligenza artificiale invece sta trasformando il modo di vivere nella redazione e il giornalismo con la stesura degli articoli.

Il giornalista di oggi non è solamente bravo a scrivere e ricercare immagini ma deve conoscere la realtà virtuale, il coding, deve avere buono spirito di raccolta dati e fiuto per la notizia che crea appeal. Francesco Paulo Marconi, giornalista che per molti anni ha lavorato in AP Associated Press, è stato intervistato da Mara Accettura per D La Repubblica, lui informa di utilizzare l’AI per ottimizzare il lavoro. Pezzi sugli andamenti economici e statistici, risultati sportivi o notizie con molti dati e numeri occupano solo tempo per chi fa cucina redazionale, l’AI aiuta nella stesura di questi pezzi così che i giornalisti possano dedicarsi a inchieste e notizie multimediali.

La tecnologia immersiva sta diventando di uso quotidiano sul web, Facebook ha modificato l’algoritmo per ospitare foto e video a 360 gradi, molti siti web stanno lavorando per fornire contenuti virtuali a 360 gradi. Durante il Salone Internazionale del Libro di Torino 2016 e durante SMAU Torino e Milano 2016 è stato presentato un nuovo ed esclusivo modo di leggere e sfogliare contenuti multimediali: Evolvo. Per la prima volta un libro digitale può essere letto e sfogliato solo con il movimento della testa senza usare il touch. Evolvo è per tutti, scopritelo qui in versione desktop.

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Giornata della donna: International Women’s Day – Donne e tecnologie

L’8 marzo è la giornata internazionale della donna, fin dal 1908 si vuole celebrare le conquiste sociali, politiche, economiche delle donne ma anche vuol ricordare al mondo intero le violenze e le discriminazioni che le donne hanno subito nel corso degli anni passati.

Il 1907 fu il primo anno in cui, durante un congresso, fu messo in discussione il voto delle donne e, fino agli anni ’70, le associazioni e le corporazioni femminili si sono moltiplicate per far sì che le discriminazioni sociali ed economiche fossero superate. L’Italia invece ha iniziato a ricordare il valore delle donne a partire dal 1922 e a partire dal 1946 viene istituita la mimosa come fiore dedicato alla celebre giornata.

Ma quante donne oggi lavorano nel settore dell’Innovazione tecnologica e settori scientifici e soprattutto come si rapportano al mondo digitale?

Secondo studi e analisi statistiche si riporta che le donne hanno una maggiore propensione alla creatività ed al cambiamento, sono multitasking, sono portate al problem solving e al teamworking rispetto agli uomini. Queste skills, soprattutto il cambiamento ed il problem solving sono molto apprezzate in ambito di innovazione tecnologica perché occorre pensare, trovare nuove idee e anticipare i trend del futuro.

A discapito delle statistiche legate alla propensione del ruolo femminile, notiamo che nel settore dello STEM (acronimo americano Science, Technology, Engineering and Mathematics) ci sono ancora pochissime donne. Stimiamo che ce ne sono poche che hanno dimestichezza con Agile ed il PM mentre quasi nessuna nel mondo della Cyber Security o Data Protection.

Cosa accadrà nel prossimo futuro?

Sicuramente nel brevissimo termine non ci saranno grossi cambiamenti, ma le cose stanno cambiando tantissimo. Alcuni settori si stanno aprendo al mondo femminile, pensiamo soprattutto al mondo della robotica, intelligenza artificiale e realtà virtuale che, fino a qualche anno fa, erano sconosciuti alla maggior parte delle persone.

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